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Porte scorrevoli

Esterno muro, interno muro, invisibile: le soluzioni scorrevoli sono tante, applicabili a diversi modelli di porte e decisamente efficaci per chi vuole recuperare spazio. Scegli la tua porta scorrevole per separare le zone in modo funzionale... e creare un ambiente unico, un attimo dopo!

Porte pieghevoli

In Modula due ante asimmetriche si ripiegano sullo stesso lato; la perfezione raggiunge la sua massima forma in InDue, dove l’anta si piega esattamente a metà. Entrambi i modelli di porta pieghevole nascono per creare spazio

Wood is good Arredare con il legno diventa un gioco di stile

Cade l’occhio, segui la linea, ti senti ipnotizzato: sei di fronte a una porta in legno, ma potresti essere bambino e contare i cerchi del tronco di un albero, oppure un appassionato di arte di fronte a un quadro impressionista. Questo è il suo vantaggio: il legno sa coinvolgere e  trasmettere emozioni, evocando forza, equilibrio e attaccamento alle proprie origini. Ma non solo: arredare con il legno significa utilizzare un elemento nell’insieme semplice e dinamico. Le striature naturali o disegnate rendono vive le superfici ed inventano giochi di forme originali e coinvolgenti. Tipico o esotico, deciso o raffinato, il legno si presta continuamente a nuove interpretazioni: la geometria valorizza le irregolarità delle venature e il risultato ha un forte impatto estetico.  Il calore caldo di un arredo in legno ben si abbina  a materiali più freddi, come il marmo o la pietra. Quello è il cuore, tutto il resto sono dettagli.

Una porta arreda sempre, anche quando invecchia.

Cinque idee su come riutilizzare porte e portoni in disuso

Ci sono porte che arredano, belle come quadri, con nomi di stelle o di fantasia. Parlano da sole della tua casa, dicono di te più di un amico. E poi ci sono porte invecchiate e in disuso, che non servono più: nate dalle mani abili di falegnami, spesso finiscono in soffitta o nelle discariche. Ci vuole un lampo di genio, un'idea creativa, per utilizzarle ancora, e salvarle dall'amaro destino. Abbiamo scelto cinque soluzioni per far sì che una vecchia porta personalizzi, in modo brillante e originale, la tua casa.

1- la vecchia anta, restaurata, appoggiata in orizzontale su un sostegno in ferro, diventerà un tavolino dal design unico. Se è bugnato, potrai sistemare sopra un piano di cristallo, per impreziosirla. Complemento d'arredo perfetto, davanti alla tivù.

2 - la vecchia porta liberty, verniciata a smalto, restaurata e laccata alla veneziana, con colori naturali e anticati, sarà la chiusura ideale di una cabina armadio. Funzionalità e buon gusto in un istante.

3- il vecchio battente, restaurato e sostenuto da catene, diventerà una seduta deliziosa, perfetta per caratterizzare in modo fantasioso la cucina o la tavernetta.

4- una camera da letto che profumi di passato? La testiera del letto è una vecchia anta, restaurata e finita a gommalacca e cera d'api. Le lenzuola... quelle della nonna.

5 - Orizzontale, non verticale, appesa alla parete come un quadro: in sala il vecchio battente attirerà l'attenzione come la migliore delle collezioni. D'epoca!

Spaceclearing

Facciamo ordine in casa e nella nostra vita. La disciplina anglosassone, in linea con il Feng Shui, testimonia la corrispondenza tra abitazione e benessere psicofisico.

 

Lo dice il Feng Shui: la casa condiziona il nostro benessere e determina le nostre relazioni. Quindi attenzione alla disposizione degli ambienti, alla scelta dei colori, dei materiali e delle forme. Se avete un carattere dinamico, nella progettazione della vostra casa preferite le linee curve, oppure correrete il rischio di sentirvi schiacciati da troppo rigore. Se siete una donna, mediate la vostra predisposizione innata ai tessuti morbidi e ai colori caldi con il tocco maschile più rigido e determinato: ne verrà fuori un nido accogliente ed equilibrato, piacevole e discreto. Ma soprattutto, attenzione all’ordine. E non soltanto perché tra una scarpa sul pavimento e una pila di giornali rischiate di inciampare, quanto piuttosto perché tutto quel disordine è sintomo di qualcosa che non funziona, dentro di voi. Volete fare ordine nella vostra vita? Iniziate dalla casa e il resto verrà di conseguenza. Questa corrispondenza tra interno ed esterno è confermata dallo “spaceclearing”, disciplina anglosassone che ci invita a invertire la rotta. Il “clutter”, vale a dire il superfluo, opprime le stanze e intasa i pensieri. Dar vita a nuove relazioni e far circolare nuove idee richiede prima di tutto spazio. Rimbocchiamoci le mani e ristabiliamo l’equilibrio tra passato e presente. Quel mazzo di fiori finti non vi è mai piaciuto? Il fatto che finalmente lo buttiate è fondamentale per il vostro benessere psicofisico. Teniamo invece il biglietto del volo che ci ricorda momenti piacevoli: ripensarci non crea turbamento e sarà fonte di energia anche in futuro. Allo stesso modo riordinare le scatole ammucchiate sotto il letto vi garantirà sonni leggeri ed eliminare quelle sui mobili toglierà peso alla vita di tutti i giorni. La relazione con la nostra casa indica la tipologia di rapporto con la vita:  gli insicuri tendono a definire la loro identità attraverso un accumulo di oggetti; i depressi lasciano pigiami e borse sul pavimento, indifferenti a tutto e incapaci di una presa di posizione. Il peso dei ricordi abbia finalmente la giusta dimensione, e il futuro molto, molto più spazio.   Se siete davvero intasati, preparate un piano di battaglia: lo spaceclearing consiglia di fare un elenco delle aree sulle quali agire e procedere per gradi. Iniziamo dall’ingresso (è il nostro biglietto da visita) o dalla camera da letto.  Ad ogni stanza corrisponde uno spazio del cuore: facciamo ordine, finalmente. E, finalmente, ci sentiremo “a casa”.    

Fare spaceclearing in 5 mosse:
1-   girate per casa ed elencate su un block notes le zone critiche;
2-   ripulite per zone circoscritte (prima dietro le porte e dentro i cassetti, poi negli armadi e cosi via), passando per gradi a zone via via più estese; depennate dall’elenco un’area ogni volta in cui l’avete ordinata, seguendo il ritmo che preferite (qualche ora al giorno o qualche giorno al mese a seconda delle vostre esigenze);
3-   l’unica domanda efficace  per scegliere quali cose tenere e quali eliminare  è “mi sarà utile? trovarmi tra le mani questo oggetto sarà fonte di energia o di malessere?”. Scegliete subito, in modo immediato ed istintivo: evitate di fare nuove pile di oggetti, dicendovi “sceglierò più tardi”;
4-   abituatevi a considerare il disfarsi del superfluo un’esperienza gratificante: liberarsi del clutter può avere lo stesso effetti positivo di uno shopping sfrenato. Più oggetti superflui ci circondano, più trascinano la nostra energia verso il basso;
5-   come disfarsi di ciò che non serve più? date in beneficenza o regalate agli amici ciò che potrebbe essere loro utile e restitute ciò che vi hanno prestato (non è mai troppo tardi). Il resto, semplicemente, buttatelo. Coraggio!

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