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Pubblicato: 24 Giugno 2013

Collezione Vera, la riscoperta della classicità

La soluzione ricercata della collezione Vera combina telaio dorico e patinatura crema. Tra i modelli di porte in legno della collezione Vera, caratterizzata da linee tradizionali, risalta la finitura patinato crema. Si tratta di un piacevole stile, con modanature profonde che esaltano l’aspetto tridimensionale della porta in legno e propongono piacevoli chiaroscuri. 
La preziosità della porta patinata può essere esaltata da un elaborato decoro in delicate tonalità. L’abbinamento con il nuovo telaio Dorico, in versione con capitello King o senza, ne completa l’armonia della forma. Soluzioni ricercate per chi vuole una porta pregiata.

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Pubblicato: 22 Giugno 2013

Exit legno composto noce moro: liberalità delle forme e precisione del dettaglio

La Collezione Exit si è arricchita di una nuova finitura: noce moro, disponibile su tutte le porte in legno della collezione. Insieme al roveresilk e al noce canaletto, il noce moro persiste nella continua attenzione al dettaglio ed alla sua perfezione, in cui la vena orizzontale della superficie dell'anta prosegue sulle battute senza mai interrompersi. La ricerca di un'armonia formale rigorosa ma al contempo lieve e raffinata si sposa con particolari accuratamente ricercati come la serratura magnetica e la cerniera pivot.

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Pubblicato: 23 Giugno 2013

Suite, un nuovo equilibrio delle linee

Le porte laccate della collezione Suite presentano modelli caratterizzati da proporzioni classiche nel disegno e rigorose nelle mondanature. La lavorazione dell’angolo a 90° è l’elemento protagonista della collezione Suite. Inoltre il “rasamento a vista”, che determina la netta distinzione tra i montanti e le traverse, esalta e valorizza gli elementi distintivi dei vari modelli. Semplificazione delle sagome e precisione esecutiva di alcuni dettagli sono il leitmotiv di queste porte laccate in legno.

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Pubblicato: 21 Giugno 2013

In architettura la scelta del colore si muove tra conoscenza oggettiva e libertà espressiva: proprio come un qualsiasi artista, l'architetto deve cercare nella legge lo strumento per liberare la propria creatività, tenendo conto anche di situazioni, esigenze e gusti personali. 
Scegliere il colore ideale per un ambiente, per esempio, richiede un'osservazione attenta degli spazi (forme e luce) e dell'attività che in esso viene svolta. In linea di massima ad un ambiente molto luminoso si addicono il giallo, l'arancio, il rosso, mentre sono più affini all'ombra l'azzurro, il bluviola e il violarosso. Osservare gli spazi significa giocare con le forme e dare vita ai colori: le forme costituiscono l'occasione giusta per variazioni cromatiche. Si pensi a uno spigolo, che è il luogo naturale per accostare due colori diversi. Del resto il colore vive nel mutamento e muore nella fissità: le tecniche di colorazione più adeguate per una viva espressione del colore sono quelle che producono superfici cromatiche non piatte e non omogenee (anche se un accostamento di colori diversi su superfici piatte può allo stesso modo generare l'impressione di mutevolezza di cui uno spazio necessita). Teniamo conto di ciò, quando progettiamo una stanza... ma anche dell'uso che ne verrà fatto: una cucina, un soggiorno, una camera da letto, il laboratorio di un orafo o la sala d'aspetto di uno studio medico sono predisposti ad accogliere stati d'animo differenti, e per questo necessitano di cromie diverse. La scelta tra il numero illimitato di possibili varianti cromatiche non deve essere arbitraria, ma deve invece seguire a una precisa analisi, che prende in considerazione anche questi aspetti. Un lavoro di pensiero, per esempio, orienta la preferenza cromatica verso l'azzurro, che esprime la capacità di distacco dalla realtà.